martedì 22 giugno 2010

Snake eater


What a thrill...
With Darkness and silence through the night
What a thrill
I'm searching and I'll melt into you
What a fear in my heart
But you're so supreme!

I give my life
Not for honor, but for you (snake eater)
In my time there'll be no one else
Crime, it's the way I fly to you (snake eater)
I'm still in a dream of the snake eater

Someday you go through the rain,
Someday you feed on a tree frog,
It's ordeal, the trial to survive
For the day we see new light

I give my life
Not for honor, but for you (snake eater)
In my time there'll be no one else
Crime, it's the way I fly to you (snake eater)
I'm still in a dream of the snake eater



Che emozione,
con le tenebre e il silenzio attraverso la notte,
sto cercando e mi fonderò in te.
Che paura nel mio cuore,
ma tu sei così maestoso.

Io do la mia vita
Non per onore, ma per te (Snake Eater),
nel mio tempo non ce ne saranno altri,
il crimine è il modo in cui volo da te (Snake Eater),
sono ancora in un sogno del mangiatore di serpenti.

A volte hai attraversato la pioggia,
a volte tu sei nutrito da una raganella
è un esperienza terribile la prova per la sopravvivenza,
per il giorno in cui vedremo nuova luce.

Io do la mia vita
non per onore, ma per te (Snake Eater),
nel mio tempo non ce ne saranno altri,
il crimine è il modo in cui volo da te (Snake Eater),
sono ancora in un sogno del mangiatore di serpenti.






giovedì 10 giugno 2010

Fumetti e fumettari


Forse con un po’ di ritardo, anche questo blog si unisce alla campagna di sostegno per la fumetteria palermitana AltroQuando. Ma prima un po’ di storia (ma proprio poca poca).

AltroQuando nasce a Palermo nel 1991, in una città in cui se dicevi fumetteria ti prendevano per drogato (il termine veniva confuso con fumeria d’oppio in puro stile China Town!), ed è la prima libreria specializzata in fumetti di Palermo. Non mantiene un campo ristretto ad un solo genere ma si allarga a tutto quello che il mercato italiano, e a volte anche quello internazionale, del fumetto offrono. Nel 2001 mi immatricolo all’università, e pochi mesi dopo comincio a frequentare questo luogo che mi appare come una chimera. Nella mia realtà di paese, l’idea di un negozio specializzato in fumetti era un’utopia. Da quel momento è responsabile di un buon 70% delle uscite del mio bilancio economico.

Ma questo non è bastato. Io non sono né un poliziotto, né un avvocato, né un giudice, quindi non farò né accuse né apologie, e non voglio nemmeno fare il medico, in questa occasione, cercando una causa per attuare poi una cura. Voglio fare la persona. Una persona che da anni vive di lettura e per cui la lettura dei fumetti è parte integrante della vita quotidiana. AltroQuando mi ha dato la possibilità di fare questo in modo più approfondito e variegato di quanto non facessi prima. Che sia un problema limitato all’immediatezza di alcune scadenze o proiettato più sul lungo periodo poco importa. Importa il fatto che proteggere questa attività dall’imminente chiusura non vuol dire solo permettere a chi la gestisce di continuare a fare il suo lavoro con passione. Significa lasciare a tutta la città la possibilità di attingere a una risorsa da non sottovalutare nell’economia della cultura quotidiana. Sarebbe come lasciar chiudere un teatro, un cinema, un museo. Giusto per fare un esempio, tutto quello che riguarda i fumetti che avete letto su queste pagine attinge a prodotti che vengono da AltroQuando. Molti si stanno dando da fare. Molti altri potrebbero farlo. Per tutte le informazioni pratiche, qui sotto ecco un elenco di link utili.














Il collezionista di sogni

Storia curiosa, quella di questo romanzo a fumetti ad opera di Enrique Breccia, che avevo già avuto modo di apprezzare come disegnatore in “Lovecraft”. Qui, in veste anche di scrittore, propone i primi capitoli dell’opera a un editore spagnolo, che in seguito rescinde il contratto, motivo per cui Breccia lo ripropone ad un autore argentino, che lo lascia assolutamente libero di impostare il racconto come voleva. Da questo ha origine quella minima discrepanza che notiamo nel passaggio dai primi quattro capitoli ai successivi, dove si legge un maggiore legame con la sua patria.

In un luogo al di fuori del tempo e dello spazio, l’unica cosa che mantiene vivi gli spiriti degli uomini è la lotta. E quando ci si rende conto che si può superare la lotta abbracciando la pace, l’umanità viene investita dalla piaga della ‘peste sottile’, una noia mortale che uccide in poco tempo tutti quelli che contagia. I luminari dell’epoca decidono che l’unico modo per combattere la peste è il Sir-ko Roman-ho, in cui uomini e animali si affrontano per il divertimento degli spettatori. Così, viene ingaggiato Nato, un mercenario, che da quel momento sarà chiamato Il collezionista di sogni, incaricato di andare alla ricerca di Mister Hyde, del Lupo mannaro, del Minotauro, e di altri personaggi mitologici da far combattere nel Sir-ko. Comincia così il suo lungo viaggio attraverso i luoghi più disparati della realtà, dall’isola di Creta alla Londra vittoriana, passando per luoghi del tutto al di fuori del tempo e dello spazio, fino all’approdo su un’isola di ristoro che non rappresenta un epilogo ma solo l’inizio di un nuovo viaggio.

Scritta e disegnata in maniera magistrale, quest’opera è a pieno titolo considerata la più personale tra quelle di Enrique Breccia, in quanto l’averla prodotta e pubblicata nel suo paese natale gli ha dato modo di metterci dentro non solo la sua personalissima visione del mondo e della vita, ma soprattutto della storia moderna e contemporanea che ha visto come protagonista il suo paese, l’Argentina. Soprattutto nella parte centrale del racconto, infatti, leggiamo una profonda critica al golpe militare che ha portato al regime che per molti anni ha retto le sorti del paese, e soprattutto alla distruttiva influenza che i vicini Stati Uniti hanno esercitato con la loro politica neo-imperialista, dove la musica rock ha ucciso le melodie delle canzoni popolari argentine e dove pochi privilegiati hanno svenduto le risorse del paese per il loro tornaconto, senza curarsi delle tradizioni e della cultura del loro stesso popolo. Con un profondo senso di rammarico, leggiamo un Breccia turbato anche dalla incapacità politica di quanti, nelle intenzioni o nelle parole, avrebbero dovuto opporsi a questi eventi, e che di fatto non ne sono stati capaci.

Un viaggio onirico verso mondi fantastici e tempi remoti che scopriamo essere profondamente legati alla nostra realtà quotidiana. Un capolavoro del maestro argentino del chiaroscuro e della china, ma anche della parola.