Seconda esperienza al Lucca Comics, che si conferma essere una manifestazione coinvolgente per chi come me è appassionato del mondo del fumetto e delle arti grafiche e narrative in generale. Come è ovvio, l’entusiasmo e lo stupore dell’anno scorso sono un po’ scemati, in fondo quest’anno sapevo cosa mi aspettava, ma nonostante questo sono tornato piacevolmente soddisfatto. Tanto per cominciare, per motivi lavorativi e di studio, buona parte dei miei amici è attualmente lontana dalla Sicilia, per cui Lucca ha significato poterci rivedere e passare quattro giorni in compagnia, e anche solo per questo ne è valsa la pena. Seconda considerazione, per chi vive in una realtà come la mia, dove il mercato del fumetto e dell’animazione è relegato a piccole nicchie che a stento sopravvivono, agonizzando nella difficile situazione economica generale, una fiera come quella di Lucca rappresenta una boccata d’ossigeno, mettendo a disposizione una quantità e una varietà di roba che è difficile da descrivere. Terzo, e non ultimo, ci sono gli autori, che per chi è abituato a pensarli come figure astratte dedite solo al disegno, molto meno reali dei personaggi che realizzano su carta, rappresentano una attrattiva non indifferente. Su questo ultimo punto, però, vorrei fare delle considerazioni.
Come mi faceva notare qualcuno, da una fiera come il Lucca Comics, una delle più importanti manifestazioni d’Europa inerenti il fumetto, ci si potrebbe aspettare qualche grosso nome in più. In effetti, l’improvvisa e imprevista assenza di Grant Morrison ha privato la fiera di una delle grosse attrattive di quest’anno. Tuttavia, da qui a dire che non c’è proprio nessuno ce ne vuole! Tanto per dire un paio di nomi, si sono visti Mike Allred, Gary Frank, Ken Niimura, Scott Morse, che certamente non sono gli ultimi arrivati nel panorama del fumetto mondiale. In più, aggiungiamoci una nutrita schiera di autori italiani, operanti sia in patria che all’estero, che hanno arricchito i vari stand con la loro presenza e i loro sketches. Quest’ultimo è forse uno dei punti dolenti di quest’anno, se la vediamo nell’ottica puramente italiana della fiera. Di fatto, non c’è più nessuno che disegna gratis. Fino all’anno scorso, bastava avvicinarsi a un tizio con la matita e al peggio fare un po’ di coda per avere un disegno. Al massimo, gli editori che ospitavano l’autore chiedevano di comprare l’albo presentato come novità. Quest’anno, invece, non solo quest’ultima è diventata una regola, ma addirittura comincia a prendere piede l’abitudine alla commissione, nello stesso stile delle convention americane in cui gli autori hanno, fuori dai loro stand, una sorta di listino prezzi a seconda del tipo di disegno richiesto. Da un certo punto di vista, questo restituisce dignità ad un lavoro che veniva visto come un qualcosa di dovuto nei confronti di chi si avvicinava allo stand, quando in altri posti, per lo stesso tipo di lavoro, i disegnatori vengono strapagati. Dall’altro, però, bisogna fare i conti con le illusioni di chi, con gli occhi estasiati, guarda quelle linee uscire fuori dalle dita e prendere la forma dei personaggi tanto amati, e che si vede privato di questo piacere dal fatto che non si può permettere di pagare cinquanta euro o più per un disegno.
Proprio in questo discorso si inserisce la piacevole scoperta di quest’anno, vale a dire lo stand dei Drawers, una combriccola di simpatici personaggi che ha deciso di prendersi un piccolo spazio dedicato solo al disegno. Unica merce in vendita, delle stampe degli autori presenti, che si alternavano nei vari orari e facevano disegni a tutti quelli che ne acquistavano anche una sola. Come premio a chi acquistava un folder con tutte le stampe a tema Halloween, la partecipazione alla estrazione finale di tre gruppi di originali, nella quale, con mia grande gioia, sono stato il primo ad essere sorteggiato! Ma al di là del premio, la cosa che mi ha veramente fatto piacere è stata trovare un ambiente allegro e divertente, proprio come io mi aspetto che sia un luogo dove nascono i fumetti. È qui che ho conosciuto Daniela, Alessia, Luca, Sabrina, Enrico, Andrea, Elena, e tanti altri maestri della linea e del colore. Tutto sommato, è proprio questo che cerco a Lucca: conoscere le persone che creano i sogni. E poi, parafrasando una ben nota pubblicità, vedere D.D.M. che mangia un cornetto alle nove di mattina mentre disegna non ha prezzo!
Come mi faceva notare qualcuno, da una fiera come il Lucca Comics, una delle più importanti manifestazioni d’Europa inerenti il fumetto, ci si potrebbe aspettare qualche grosso nome in più. In effetti, l’improvvisa e imprevista assenza di Grant Morrison ha privato la fiera di una delle grosse attrattive di quest’anno. Tuttavia, da qui a dire che non c’è proprio nessuno ce ne vuole! Tanto per dire un paio di nomi, si sono visti Mike Allred, Gary Frank, Ken Niimura, Scott Morse, che certamente non sono gli ultimi arrivati nel panorama del fumetto mondiale. In più, aggiungiamoci una nutrita schiera di autori italiani, operanti sia in patria che all’estero, che hanno arricchito i vari stand con la loro presenza e i loro sketches. Quest’ultimo è forse uno dei punti dolenti di quest’anno, se la vediamo nell’ottica puramente italiana della fiera. Di fatto, non c’è più nessuno che disegna gratis. Fino all’anno scorso, bastava avvicinarsi a un tizio con la matita e al peggio fare un po’ di coda per avere un disegno. Al massimo, gli editori che ospitavano l’autore chiedevano di comprare l’albo presentato come novità. Quest’anno, invece, non solo quest’ultima è diventata una regola, ma addirittura comincia a prendere piede l’abitudine alla commissione, nello stesso stile delle convention americane in cui gli autori hanno, fuori dai loro stand, una sorta di listino prezzi a seconda del tipo di disegno richiesto. Da un certo punto di vista, questo restituisce dignità ad un lavoro che veniva visto come un qualcosa di dovuto nei confronti di chi si avvicinava allo stand, quando in altri posti, per lo stesso tipo di lavoro, i disegnatori vengono strapagati. Dall’altro, però, bisogna fare i conti con le illusioni di chi, con gli occhi estasiati, guarda quelle linee uscire fuori dalle dita e prendere la forma dei personaggi tanto amati, e che si vede privato di questo piacere dal fatto che non si può permettere di pagare cinquanta euro o più per un disegno.
Proprio in questo discorso si inserisce la piacevole scoperta di quest’anno, vale a dire lo stand dei Drawers, una combriccola di simpatici personaggi che ha deciso di prendersi un piccolo spazio dedicato solo al disegno. Unica merce in vendita, delle stampe degli autori presenti, che si alternavano nei vari orari e facevano disegni a tutti quelli che ne acquistavano anche una sola. Come premio a chi acquistava un folder con tutte le stampe a tema Halloween, la partecipazione alla estrazione finale di tre gruppi di originali, nella quale, con mia grande gioia, sono stato il primo ad essere sorteggiato! Ma al di là del premio, la cosa che mi ha veramente fatto piacere è stata trovare un ambiente allegro e divertente, proprio come io mi aspetto che sia un luogo dove nascono i fumetti. È qui che ho conosciuto Daniela, Alessia, Luca, Sabrina, Enrico, Andrea, Elena, e tanti altri maestri della linea e del colore. Tutto sommato, è proprio questo che cerco a Lucca: conoscere le persone che creano i sogni. E poi, parafrasando una ben nota pubblicità, vedere D.D.M. che mangia un cornetto alle nove di mattina mentre disegna non ha prezzo!
1 commento:
Very good! ;)
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