mercoledì 18 febbraio 2009

Il fascino del male - Arkham asylum

Siamo arrivati alla conclusione di questa serie di volumi, che hanno ripercorso le storie di alcuni dei più importanti criminali di Gotham city. Quest’ultimo volume è dedicato a uno dei personaggi più interessanti, o meglio ancora ad uno sparring partner di uno dei personaggi principali di tutte le storie di Batman. Sto parlando della oscura Gotham city e del suo fedele aiutante, il manicomio Arkham! In post precedenti a questo (quello sull’Enigmista e quello sull’ultimo film di Batman) ho già espresso il concetto del personaggio Gotham city, sottolineando come solo in questa città è possibile l’esistenza di un eroe come Batman e dei suoi nemici. Qui voglio ampliare il concetto riferendomi ad uno degli elementi costitutivi della città, ovvero il manicomio Arkham. Era infatti logico che una sfilza di criminali come quelli che popolano le strade di Gotham non potesse essere imprigionata in un comune penitenziario. E così come i suoi inquilini hanno contribuito a creare la fama del luogo, allo stesso modo questo ha plasmato le personalità deviate dei suoi ospiti. Arkham è il rifugio in cui la frustrazione, la paura e i pensieri contorti dei folli criminali di Gotham trovano rifugio e sostentamento. È all’interno delle sue mura che prendono forma i folli piani del Joker, che crescono la schizofrenia di Due facce e la depravazione di Mr. Zsasz, che si alimentano le paure dello Spaventapasseri. Per quanto isolate e rinchiuse, qui le menti criminali di Gotham si trovano riunite insieme, ma, al contrario di quanto potrebbe avvenire in un normale carcere, dove potrebbero nascere manifestazioni di cameratismo e solidarietà, qui vengono esasperate la solitudine, l’alienazione e la follia. Chi finisce qui dentro non viene accolto e aiutato per un futuro reinserimento nella società, ma sbeffeggiato, violentato e terrorizzato dalla follia che impregna mura e corridoi.

Il concetto di Arkham come un luogo al di fuori di qualunque schema umano venne introdotto per la prima volta da Grant Morrison nella sua graphic novel “Arkham asylum – Una folle dimore in un folle mondo”. Da quella storia, i più grandi scrittori delle vicende del cavaliere oscuro hanno sempre trattato Arkham alla stregua di un loro personaggio, a volte investendolo di poteri quasi sovrannaturali, altre volte giocando sull’atmosfera terrificante che deve avere un luogo popolato da simili esseri. Arkham non è pericoloso solo per chi ci viene rinchiuso, ma anche per chi ci lavora. La cosa migliore che possa capitare ad un membro del personale di Arkham è di restare ucciso durante la fuga di qualche criminale. Ma l’aspetto peggiore è la corruzione della mente, che finisce per rendere folli tutti quelli che vi si trovano all’interno. Significativo in tal senso è il fatto che proprio tra le sue mura siano stati creati personaggi come Harley Quinn e lo Squalo bianco. Perfino Batman non può non subire l’influenza di Arkham. E se un uomo che ha fatto della paura la sua principale arma non si addentra volentieri in questo luogo, può solo voler dire che Arkham è davvero pericoloso, forse più di qualunque criminale possa essere rinchiuso nelle sue celle.

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