lunedì 9 febbraio 2009

The One

Me ne avevano parlato degli amici che potrei definire intenditori di fumetti. Io non sapevo niente, non avevo mai nemmeno sentito nominare Rick Veitch. Mi dissero che è praticamente il successore concettuale di Alan Moore. Caspita! A dire il vero, mi sembrò un po’ un’esagerazione. Però il fatto che lo stesso Moore gli aveva affidato la gestione di Swampthing dopo che lui l’aveva lasciato per dedicarsi ad altri lavori, qualcosa doveva pur dire. Come ho detto, non ne sapevo niente. Il che è sempre una cosa buona. Molti si spaventano a leggere qualcosa che non conoscono, neanche per sentito dire. Per esempio, comprano un libro solo se hanno letto una recensione o hanno parlato con qualcuno che l’ha già letto e del cui giudizio si fidano. Per me questa cosa non vale, o vale molto poco. Se ne so qualcosa e mi intriga, bene, altrimenti, bene lo stesso. La maggior parte dei miei libri è stata comprata e letta nella più totale ignoranza. Non avevo idea di chi fossero Jonathan Coe, Kurt Vonnegut o Domenico Starnone prima di comprare i loro romanzi. Allo stesso modo, nessuno mi aveva mai detto niente di Promethea o di Sandman, prima di iniziare a leggerli. Così è stato con “The One”. Mi è bastato sentir dire che Veitch è uno degli autori più innovativi che ci siano per ora in circolazione.

Definire “The One” non è facile. Il sottotitolo dice “L’ultima parola sui supereroi”, quindi dovrebbe essere un fumetto sui supereroi. E in effetti, ce ne sono, nella storia. Ma ci sono anche i ‘normali’, gli esseri umani, che forse sono ancora più interessanti. Potrei dire che è un romanzo di fantapolitica, molto calato nel periodo storico in cui è stato scritto. Nel 1984 Rick Veitch si siede alla scrivania e scrive “The One”. E cosa c’era nel mondo, a quell’epoca (ridendo e scherzando sono passati venticinque anni!)? Beh, semplice: da un lato USA, dall’altro URSS. In mezzo? Tutto il resto. Vale a dire tutti gli uomini, le donne e i bambini che vivevano all’ombra della guerra fredda, in quella costante paura innominabile del disastro nucleare. Il 1945 e il Giappone erano serviti a dimostrare al mondo il potere della bomba. Ma molto più grande della devastazione scatenata a Hiroshima e Nagasaki era stata la paura che la bomba aveva sparso per tutto il mondo. I russi ce l’avevano, gli americani ce l’avevano. Cosa poteva succedere? Partendo da questo presupposto, Veitch va avanti, introducendo l’elemento sovrannaturale. Visto che entrambi avevano le armi nucleari, gli scienziati dei due governi furono impiegati per trovare qualcosa che potesse conferire un vantaggio. Si dovevano creare dei supersoldati. Ma il caso vuole che sia l’uno che l’altro dei giocatori della scacchiera riescano ad avere anche questa nuova arma. Solo che nessuno dei due si preoccupa del resto dell’umanità. Senza che nessuno se ne renda conto, l’evoluzione ha compiuto un balzo in avanti. La coscienza degli uomini, vissuti per anni in un clima di terrore silenzioso, ha agito da catalizzatore, e le azioni dei superesseri russi e americani hanno acceso la scintilla che porterà l’umanità al nuovo stadio evolutivo. Ma non tutta l’umanità.

Approfondendo la psicologia dell’esistenza umana, Veitch dissocia le due parti che si contendono l’animo, dando loro forma in due concetti antitetici: l’Uno e l’Altro. L’Uno è la manifestazione del bene, della forza dell’amore puro, dell’altruismo, del rispetto di chi ci sta accanto, simile e meno simile. L’Altro è il suo esatto contrario, la concretizzazione degli istinti più bassi scatenati dalla paura, il desiderio di prevaricare come unica risorsa di sopravvivenza. Ma la cosa davvero interessante è che alla fine vincono entrambi. L’Uno riesce a portare tutti coloro che sono riusciti a scegliere, a vedere oltre gli occhi, in un paradiso dove i desideri e i sogni costituiscono la realtà. L’Altro si ritrova a dominare quello che resta del pianeta Terra, spogliato della sua anima pura, all’insegna della sofferenza e della morte come unici mezzi di esistenza. In questo scenario, i due supereroi americani, Charles e Amelia, forti di una ritrovata passione l’uno per l’altra, e ormai liberi dai falsi divieti che erano stati loro imposti dal governo per controllarli, dovranno cominciare un nuovo ciclo vitale, come nuovi Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden purificato dal male. Fino a quando anche loro non giungeranno ad un vicolo cieco evolutivo in cui sarà di nuovo necessario l’intervento dell’Uno e dell’Altro per salvare chi sceglie di vivere per gli altri e condannare chi vive solo per se stesso.

Grande romanzo di fantapolitica, satira, fantascienza e sentimento, che mi ha sorpreso molto piacevolmente per la sua novità, e che consiglio a tutti quelli che vogliono leggere storie diverse da quelle in cui i supereroi hanno la pretesa di trasmettere messaggi adulti e impegnati continuando a comportarsi da bambini che si picchiano per le caramelle. Che magari saranno pure caramelle cosmiche, ma sempre caramelle sono!

2 commenti:

Fra ha detto...

E' sempre bello conoscere autori nuovi...dalla tua descrizione questo volume mi intriga molto...corro a inserirlo nella wishlist (che ormai è chilometrica ;D)
Un abbraccio
fra

Adryss ha detto...

Non vorrei essere responsabile del tuo tracollo finanziario!! Comunque ti capisco, anche la mia wishlist (tra libri e fumetti) è kilometrica, e non accennna a diminuire, anzi aumenta a dismisura ogni volta che metto piede in libreria! Speriamo in un futuro di acquisti letterari sfrenati! Baci, :)