
Per Tristran esiste solo Victoria, al mondo, nessun’altra fanciulla è degna di essere guardata, e lui è disposto a tutto pur di conquistarla. Così, quando lei gli promette che avrebbe soddisfatto ogni suo desiderio se lui le avesse portato la stella che hanno visto cadere in una notte di ottobre, Tristran non ci pensa due volte e si mette in viaggio. Nel suo villaggio c’è un muro, interrotto da un varco, cui fanno la guardia, notte e giorno, due abitanti, per far sì che nessuno varchi quella soglia. Al di là, infatti, c’è il Regno di Ferie, la dimora del popolo fatato. È lì che ogni nove anni si tiene il mercato della magia, l’unica occasione in cui agli umani è permesso varcare il confine, è lì che è caduta la stella, ed è lì che Tristran deve andare per ottenere la chiave del cuore di Victoria. Comincia così un viaggio alla ricerca di un tesoro che si rivela essere del tutto diverso da quello che il giovane immaginava, tra luoghi fantastici e strane creature. E non mancheranno le insidie, visto che una stella caduta è un tesoro prezioso per molti, e tutti cercheranno di impossessarsene, a qualunque costo.
Una narrazione ricca e coinvolgente, un viaggio in un mondo fatato che incredibilmente si scopre essere molto più umano di quanto si penserebbe, un Gaiman stracolmo di quelle atmosfere fatate che hanno reso indimenticabili le sue opere. Peccato solo che molto di questo Stardust sia già stato scritto in Sandman. Ma per chi ha voglia di uscire per un po’ dalla realtà quotidiana, è un romanzo perfetto.
Tristran Thorn stava sognando. Si trovava in cima a un albero di mele e dai vetri di una finestra sbirciava Victoria Forester che si svestiva. Quando lei si tolse l’abito, rivelando l’ampia sottoveste, Tristran sentì il ramo cedere e precipitò al chiaro di luna...
Dentro la luna.
E la luna gli parlo: Per favore, sussurrò con una voce che gli ricordava vagamente quella di sua madre, proteggila. Proteggi la mia bambina. Loro vogliono farle del male. Io ho fatto tutto il possibile. La luna forse avrebbe continuato a parlare, ma si tramutò nel suo stesso riflesso sull’acqua.
E la luna gli parlo: Per favore, sussurrò con una voce che gli ricordava vagamente quella di sua madre, proteggila. Proteggi la mia bambina. Loro vogliono farle del male. Io ho fatto tutto il possibile. La luna forse avrebbe continuato a parlare, ma si tramutò nel suo stesso riflesso sull’acqua.