martedì 1 dicembre 2009

The Brave and the Bold - Il libro del destino

L’universo DC è qualcosa di enormemente vasto, dal punto di vista narrativo, tanto quanto e forse più di quello Marvel. Tuttavia, a mio modo di vedere, c’è una differenza sostanziale tra i due principali rappresentanti del fumetto supereroistico. Entrambi vedono muoversi al loro interno migliaia di personaggi tra grandi protagonisti e piccole comparse, e entrambi hanno le caratteristiche tipiche delle cosiddette soap opera, quelle cioè di portare avanti lunghe sottotrame che fanno da sfondo alle singole storie, e di considerare i singoli eventi come parte di un unicum, in quella che viene classicamente chiamata continuty. Tuttavia, è proprio in questo concetto che si manifesta l’elemento di diversità principale: la continuty DC è sempre stata qualcosa di più malleabile e sfumato rispetto a quella Marvel, molto più rigida e schematica. Per semplificare, si può dire che la DC prevede dei grandi eventi unificatori in cui le azioni e le storie della gran parte dei suoi personaggi confluiscono in un’unica narrazione, ma al di fuori di questi eventi, le singole serie mantengono un sufficiente grado di autonomia. Invece nell’universo Marvel questa autonomia è quasi assente, e tutte le serie e i loro personaggi si trovano ingabbiati in strette regole temporali. Tutto questo ha delle conseguenze secondo me deleterie per la qualità delle storie. Da un lato, gli autori si trovano costretti a fare i conti con regole narrative piuttosto rigide, e inoltre per coordinare le loro opere in modo che non ci siano contraddizioni devono limitare grandemente la loro creatività. Dall’altro, i lettori sono costretti a seguire storie e personaggi che magari suscitano poco i loro interessi, solo perché le azioni di questi hanno ripercussioni decisive sulle altre serie che seguono. Nel mondo della DC Comics, invece, questo modo di concepire il fumetto è solo una possibilità lasciata al lettore, non un obbligo. Chi vuole seguire tutte le serie degli eroi DC, noterà che vi sono dei punti di contatto, ad esempio la presenza di un personaggio nella serie di un altro, o un particolare atteggiamento dovuto a qualcosa successo in un’altra storia. Ma chi vuole seguire le avventure di un solo personaggio, è perfettamente in condizione di godersi quelle storie senza buchi neri o contraddizioni. Gli elementi narrativi fondamentali vengono spiegati nelle singole storie, le sottigliezze sono lasciate ai lettori più appassionati. In altre parole, nessuno si pone il problema se Batman è sul satellite della Lega in una storia di JLA e contemporaneamente sta picchiando Killer Croc nelle fogne di Gotham sulla sua serie personale. Così come è ovvio che se muore il padre di Robin in una storia fuori collana, questo avrà delle ripercussioni sul suo comportamento quando è con i Giovani Titani.

Proprio questo è l’atteggiamento narrativo che ispira le storie di “The Brave and the Bold”, serie che prende in prestito un classico titolo dell’età dell’oro dell’universo DC. In questo secondo volume, leggiamo un arco narrativo che si riallaccia al primo, ma perfettamente godibile anche da chi non l’ha letto. Così, un lettore assiduo di tutte le serie DC coglierà qualche riferimento alla imminente crisi che incombe sull’universo, ma il non sapere che esiste un progetto chiamato “Crisi finale” che sta vedendo la luce in questo periodo non penalizza la lettura. È proprio questo il motivo per cui questa serie è così ambita dagli autori, perché dà modo di spaziare con la creatività e inoltre permette di utilizzare più di un protagonista, senza preoccuparsi di fastidiosi legami con altre testate. Se ci aggiungiamo il carattere tipicamente avventuroso, nel puro stile dei supereroi di qualche decennio fa, abbiamo un’opera divertente e rilassante, da godersi appieno, che ci fa conoscere meglio personaggi che abbiamo già visto all’opera e ce ne mostra lati interessanti e unici per il contesto in cui si trovano ad agire. Non dico nulla volutamente sulla storia, preferisco lasciarla a quanti vorranno godersi una piacevole lettura.

Nessun commento: