mercoledì 26 marzo 2008

Il fascino del male - Il Joker

Nel mondo dei fumetti è il nemico per antonomasia, la manifestazione di tutto ciò che di malvagio si annida nella natura umana. È l’assassino che uccide divertendosi, che commette una strage solo per sperimentare una sostanza, che va sulla sedia elettrica col sorriso sulle labbra e poi impazzisce quando gli dicono che non ci saranno le telecamere per trasmettere la sua morte. Insomma: è il Joker.

Il Joker è un personaggio che la fa da padrone sulle storie di Batman fin dai tempi della sua creazione da parte di Bill Finger e Bob Kane ormai più di sessant’anni fa. E se è riuscito a farsi largo tra la miriade di personaggi malvagi che affollano le pagine delle storie dedicate al cavaliere oscuro, un motivo deve pur esserci. Senza nulla togliere a personaggi come Killer Croc, Faccia d’argilla, Catwoman, Poison Ivy e via dicendo, il Joker è tutta un’altra storia. Nessuno sa chi sia realmente, né l’esatta sequenza degli eventi che lo hanno trasformato nel criminale psicopatico che è. L’ipotesi più accreditata è che sia finito dentro ad una cisterna contenente una sostanza tossica che gli ha sbiancato la pelle, reso verdi i capelli, e deformato la faccia nel ghigno mefistofelico di cui ha fatto il suo biglietto da visita. Oltre, ovviamente, ad averlo reso completamente folle.
Nel corso di tanti anni di storie, il Joker ne ha fatte di cotte e di crude, passando da semplice criminale di alto livello, a terrorista senza scrupoli, a cervellotico inventore di piani criminali messi a punto al solo scopo di mettere alla prova il suo arcinemico Batman. Ma niente di tutto questo lo renderebbe diverso da altri malviventi. Per distinguersi veramente in una città corrotta come Gotham city, bisogna fare di meglio, bisogna colpire direttamente il suo difensore, l’unico che pur di fermare i criminali ha rinunciato alla sua vita per vestire un manto di terrore. Ed ecco due eventi fondamentali della vita del cavaliere oscuro, e della sua lotta contro il crimine, che vedono nel Joker il loro artefice: l’attentato a Barbara Gordon, la prima Batgirl e figlia del commissario omonimo, nel quale lei perderà l’uso delle gambe (“The killing Joke”), e l’omicidio efferato di Jason Todd, il secondo Robin (“Morte in famiglia”). Soprattutto quest’ultimo è un evento che getterà Batman in una profonda crisi, perché rappresenta il vero e unico fallimento dell’uomo pipistrello. La cosa sconvolgente è che queste azioni vengono vissute dal Joker come momenti di profonda esaltazione, quasi che, in preda ad una sorta di estasi mistica, si renda conto che l’unico scopo della sua esistenza sia riempire di sofferenza la vita di Batman. Paradigmatica in questo senso, è una sequenza della storia “Crimine di guerra”, in cui il criminale Maschera nera tortura e uccide Stephanie Brown, che di sua iniziativa aveva vestito i panni di Robin dopo l’abbandono di Tim Drake. Nella sequenza di cui parlo, il Joker scova Maschera nera e si accanisce contro di lui, e questo è il loro scambio di battute:


[Maschera nera]: Allora volevi solo me, Joker?
[Joker]: Proprio così!
[Maschera nera]: Perché?
[Joker]: Perché mi hai soffiato il lavoro, stupido.
[Maschera nera]: E da quando comandare la malavita di Gotham è...
[Joker]: No, non quel lavoro.
[Maschera nera]: Sei geloso perché sto distruggendo la vita di Batman? Che sfigato.
[Joker]: Oh, mascherina, mascherina nera... Si sa che tra tutti i lavori del mondo, quello che preferisco è uccidere Robin! Mi hai rovinato la vita quando hai ucciso Stephanie Brown... la più dolce, piccola Robin in cui potessi mai sperare! Non sapevi che quel lavoro è mio? E ora, per colpa tua, anche se ucciderò tantissimi Robin in futuro, me ne sarà sempre sfuggito uno.

Bastano queste poche battute per capire in quale dimensione disturbata viva questo individuo, e come sia del tutto separato dalla quotidiana vita criminale degli altri personaggi. Non è il desiderio di denaro, o di potere, o di vendetta, quello che lo spinge a compiere le sue azioni, ma il semplice, puro, genuino desiderio del male fine a se stesso. È questa logica e razionale coscienza della propria malvagità che rende il Joker il personaggio più affascinante tra quelli scelti per rappresentare il male. Il Joker non è un semplice nemico: è il nemico.

8 commenti:

Sara ha detto...

domanda che non centra nulla: me lo consigli la banda dei brocchi di Coe? ho letto solo la casa del sonno e di questo ho sentito parlare bene...
Ciao!
sara

Adryss ha detto...

"La banda dei brocchi" è meraviglioso, ma una volta letto non puoi fare a meno di leggere anche "Circolo chiuso", il suo seguito naturale. Incredibile: ho appena letto l'ultimo di Coe, "La pioggia prima che cada", che è altrettanto bello, e ho già pronto il post, penso lo pubblicherò a breve... mi leggi nel pensiero!

Adryss ha detto...

Certo che una frasetta sul pagliaccio del crimine potevi sprecarla! Non ti piacciono i cattivi? Scherzo... Ciao ciao!

Sara ha detto...

Non mi piacciono i cattivi. No.
Da piccola li crociavo con una matita nera su tutti i libri! Odio i cattivi. ;-) sono buona dentro.

Valentina Ariete ha detto...

Non vedo l'ora di vedere (scusa il terribile gioco di parole!) l'interpretazione di Jocker di Heath Ledger nel nuovo Batman.
Pare sia da brividi.
In più si aggiunge anche l'aria maledetta perchè purtroppo l'attore è morto recentemente.

Personalmente penso che più riuscito è il cattivo migliore è la storia!
Senza un cattivo degno di questo nome gli eroi starebbero tutti a pelare patate! :-)

Ciaoooooo!

Adryss ha detto...

Anch'io aspetto con ansia il nuovo film di Batman. Ho letto pareri molto favorevoli sulla interpretazione del Joker. Peccato per l'attore, a quanto mi hanno detto degli amici, prometteva bene. Saltando di palo in frasca, non mi hai più fatto sapere niente degli articoli su Meltin'pot? Ci state ancora lavorando?

Valentina Ariete ha detto...

Te lo stavo per dire: lunedì dovresti finalmente vedere il tuo articolo pubblicato!

Li mando questa settimana, quindi saranno on line lunedì.

Abbiamo avuto dei problemi perchè volevano far partire la rubrica con l'inaugurazione del nuovo sito, ma siccome non è ancora finito ho insistito perchè cominciassimo a pubbolicare anche con la versione vecchia.

Contento?

Ciaoooooo!

Adryss ha detto...

Sì che sono contento! Grazie! Ti confesso che sono un po' emozionato. Quando avrai bisogno di qualche altro pezzo, fammi sapere con qualche giorno di anticipo, magari io comincio a pensarci. A presto, e grazie ancora dell'opportunità.