giovedì 13 dicembre 2007

Blog e dintorni

Fino ad ora non l’ho fatto, e ammetto che è stata una mia mancanza, perché sarebbe stato giusto parlarne fin dall’inizio. Mi riferisco a quel piccolo elenco di nomi che sta qui accanto, sulla sinistra, sui quali vale la pena spendere sue parole. Come mi faceva notare tempo fa uno degli interessati, non ha molto senso inserire dei link a siti che non si conoscono o si sono visitati appena una volta. Trovandomi d’accordo con questa teoria, mi sembra giusto dedicare qualche riga ad ognuno di quelli presenti sull’elenco. E non volendo fare gerarchie, procederò nell’ordine in cui sono inseriti, che segue un criterio strettamente alfabetico.

“Deliria” è il blog di Concetta Scarpinato, una persona un po’ particolare, certamente fuori dal comune. Non posso dire di conoscerla bene, quindi quel poco che dirò potrebbe non corrispondere all’opinione che ne hanno altre persone legate a lei da più tempo e più intensamente. Se dovessi descriverla in una parola, credo che userei ‘artista’. Laureata all’accademia delle belle arti di Palermo, con una tesi sul fumetto per la quale ha realizzato un adattamento de “La morte rossa” di Poe, impegnata in un percorso di specializzazione di cui sistematicamente mi scordo l’argomento, Concetta è un’espressione logorroica, caotica e stravagante dell’arte. Difficile vederla senza che abbia in mano o addosso qualcosa di sua creazione, da un portafogli a forma di anguria a una borsa, da un ciondolo-Bejelit a degli enormi disegni che per me rappresentano solo dei piedi, ma io sono un ignorantone in materia di arte, quindi il mio non è un commento offensivo, almeno non nelle intenzioni. Il suo blog nasce dal desiderio, o forse dall’esigenza, di esprimere tutto quello che solo a parole non può fare, e se una che è capace di parlare per ore su una penna o un fermacarte arriva ad ammettere questo limite, vuol dire che certe cose bisogna per forza vederle.

A questo punto devo parlare di Snoopy, che, se volessi essere cattivo (non nei suoi confronti), potrei definire l’uomo dei record: è l’unico al mondo che sopporta Concetta da due anni, e ha tutte le intenzioni di continuare a farlo! Ovviamente sto scherzando, e spero che lei non se la prenda. Stanno bene insieme e sono contento per loro. All’anagrafe dovrebbe risultare Bracco Salvatore, ma i nomignoli, per lo più al diminutivo (chissà perché…), si sprecano: Salvo, Salvuccio, Braccuccio, e via dicendo, e per pochi anche solo ‘352’, così come io sono ‘112’. Un grande appassionato di fumetti, uno che rivaleggia con me in quanto a montagne di roba da comprare e leggere, uno che quando deve scrivere qualcosa sa farlo bene, e lo dimostra sul suo blog. Ma soprattutto, uno che non si tira mai indietro se può darti una mano. Dal più piccolo favore, come comprare per te cinque albi alla fiera di Lucca, a quelli più grandi, come sacrificare il suo tempo e il suo studio per aiutare una persona alla quale tiene molto, non l’ho mai sentito dire “No, non posso”. Fa piacere vedere che, in un mondo sempre più egoista, c’è qualcuno ancora capace di pensare agli altri.

E veniamo a Perdido. Di Filippo Messina ho parlato già in un altro post, quello scritto come presentazione per il suo fumetto, Chiron, quindi non mi ripeterò. Voglio solo fare una accenno al suo blog. Come dice il sottotitolo, “Perdido pulp blues” non è altro che una raccolta di opinioni e confusioni di un sognatore perduto nel web. A dirlo così sembra un po’ riduttivo, e me ne scuso, ma in effetti quello di Filippo è forse un blog inteso nel suo significato originale, cioè di diario on-line. Ci si possono trovare bellissime pagine di opinioni, commenti, apologie e requisitorie sugli argomenti più vari, dal cinema al fumetto, dalla cronaca alla filosofia, dalla letteratura all’arte. Una tappa da non saltare nelle proprie scorribande sulla rete.

Salvatore Rizzuto può essere molte cose, ma io ne conosco solo due o tre aspetti. Uno è quello di titolare della mia fumetteria di fiducia, “Altroquando”, un luogo un po’ strano, ma in fondo molto confortevole e accogliente. Un altro è quello di appassionato di arte, e il terzo è quello di ‘piccolo’ poeta metropolitano. Di questi ultimi due è testimone il suo blog “Sadeide”, in cui si alternano celebrazioni a quelli che lui chiama ‘I maestri del colore’, e espressioni di una cultura popolare molto affascinante e coinvolgente, di cui lui è una manifestazione perfetta. Poeta nichilista, narratore di storie d’infanzia, pittore di splendidi quadri della Palermo del centro storico, della vera Palermo, di quella Palermo di cui anche chi non è palermitano si innamora. Salvo è tutto questo, e leggere i suoi ritratti è un tuffo in un passato che non dovrebbe essere dimenticato, ma custodito, con una vena di nostalgia e uno spruzzo di ironia.

E per finire, la nona onda. Non so davvero se sia una citazione o una sua creazione, quindi non mi sbilancerò in commenti. Per me, “The ninth wave” è solo il blog di Francesco Gambino, un altro dei fumettari di mia conoscenza. Anticonformista per necessità, rompiscatole per scelta, commesso per forza, artista per professione, ma soprattutto una persona sulla quale si può contare, se si supera lo scoglio della sua pessima memoria. In effetti, se non sono ancora stato ‘eliminato’, in un senso che lui capirà, lo devo proprio a questo piccolo Robin Hood dei fumetti. Anche per lui, il blog è esigenza di far vedere quei lavori, molto interessanti nella loro particolarità, che realizza, e che difficilmente si potrebbero vedere in altre sedi, proprio perché oggi, nel mondo dell’arte (intesa nel senso più ampio), si fa vedere solo chi è già in vista, mentre i nuovi rimangono nell’ombra. È un po’ come in banca: devi avere dei soldi per farti prestare soldi. Per fortuna, adesso c’e internet, e la possibilità di conquistarsi un quadratino di cielo comincia ad essere alla portata di tutti.

Bene, anche se ci sarebbe molto altro da dire, credo di potermi fermare qui. Per tutto il resto, visitate i siti consigliati, e per chi fosse interessato, e ne avesse la possibilità, magari si potrebbe fare un salto alla fumetteria “Altroquando” in via Vittorio Emanuele 143, a Palermo. Occhio, però, ci sono un sacco di esseri strani che si aggirano lì dentro, tra cui il sottoscritto e tutti quelli di cui ho parlato, e potrebbe non essere facile uscirne. Entrare da Altroquando è pericoloso, e io ne so qualcosa.

1 commento:

Elena Casagrande ha detto...

Ciao Filippo, grazie per esser passato dal mio blog e avermi scritto! :)
Ricambio il linkaggio, da oggi ogni tanto farò una capatina! A presto! ^_^