E dire che l’argomento di cui si parla non è dei più agevoli: l’amore. Come si fa a scrivere, o a disegnare, l’amore? Si può scrivere di un amore, di una storia d’amore, di due innamorati, ma scrivere l’amore è davvero possibile? Disegnarlo è davvero possibile? A quanto pare, sì. E se ci aggiungessi che non stiamo parlando di due persone ‘normali’? Uno è praticamente una pianta, una manifestazione della vita vegetale, della natura, della palude da cui ha avuto origine. Lei, invece, non può fare a meno di essere donna, anche se è amica e vedova. E anche se dice che le può bastare solo un bacio che sa di cedro, in realtà non può essere così. Lui lo capisce, e provvede. Come può una pianta fare sesso? Per Alan Moore basta un germoglio, che viene fatto mangiare al partner. Sembra riduttivo, detto così, vero? Volevo che lo fosse. Bisogna leggere la storia per capire il senso vero della comunione di due spiriti rappresentato in immagini. Lei mangia il frutto, e all’improvviso sente quello che sente lui, vede quello che vede lui, percepisce ogni messaggio che arriva anche a lui. Non sono più due individui, per quanto legati l’uno all’altro, sono una cosa sola. E finalmente lei capisce, riesce a comprendere che cosa è realmente il mondo, la natura, l’universo, il tempo. Tutto si spiega ai suoi occhi, tutto quello che prima le era celato.
…Nel punto in cui ci tocchiamo, le fibre si fondono e si intrecciano. Non sono più certa di dove termino io… di dove inizia lui…[…] La corteccia mi riveste i fianchi. Il muschio si arrampica sul mio dorso ad abbracciarmi le spalle… Noi… siamo… una creatura sola.
Nel vedere quelle gocce imperlare la fronte di lei, quella lieve smorfia di piacere che le attraversa le labbra, quelle ciocche di capelli scombinati, quell’accenno di sorriso quando lo guarda e tutto è finito, anche chi legge viene travolto dalle stesse emozioni.
Ripesco ancora una volta dall’introduzione, non perché non abbia già detto abbastanza, ma perché forse chi non conosce me, ma conosce Delano, si fiderà delle sue parole: “Ma nei fumetti nulla è impossibile. Viene dimostrato in questa storia. Le parole sono congiunte alle immagini in una perfetta complementarietà. L’amore è congiunto all’orrore; l’animale al vegetale; il maschio alla femmina; il naturale al soprannaturale. Per alcune brevi pagine ci viene offerto un seducente scorcio di come potrebbe essere se fossimo abbastanza grandi da renderci conto di tutte le possibilità delle nostre miopi esistenze, se potessimo trovare il modo di abbracciare veramente il mistero ed ‘amare il diverso’. Ma questa è un’altra storia – un’altra visione pericolosa”.
…Nel punto in cui ci tocchiamo, le fibre si fondono e si intrecciano. Non sono più certa di dove termino io… di dove inizia lui…[…] La corteccia mi riveste i fianchi. Il muschio si arrampica sul mio dorso ad abbracciarmi le spalle… Noi… siamo… una creatura sola.
Nel vedere quelle gocce imperlare la fronte di lei, quella lieve smorfia di piacere che le attraversa le labbra, quelle ciocche di capelli scombinati, quell’accenno di sorriso quando lo guarda e tutto è finito, anche chi legge viene travolto dalle stesse emozioni.
Ripesco ancora una volta dall’introduzione, non perché non abbia già detto abbastanza, ma perché forse chi non conosce me, ma conosce Delano, si fiderà delle sue parole: “Ma nei fumetti nulla è impossibile. Viene dimostrato in questa storia. Le parole sono congiunte alle immagini in una perfetta complementarietà. L’amore è congiunto all’orrore; l’animale al vegetale; il maschio alla femmina; il naturale al soprannaturale. Per alcune brevi pagine ci viene offerto un seducente scorcio di come potrebbe essere se fossimo abbastanza grandi da renderci conto di tutte le possibilità delle nostre miopi esistenze, se potessimo trovare il modo di abbracciare veramente il mistero ed ‘amare il diverso’. Ma questa è un’altra storia – un’altra visione pericolosa”.
Esprimere le emozioni a parole non è facile, ma se c’è una storia a fumetti che consiglierei a chiunque di leggere, è certamente questa.
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