“Or vo’ che sappi, innanzi che più andi,
ch’ei non peccaro; e s’elli hanno mercedi,
non basta, perché non ebber battesmo,
ch’è porta della fede che tu credi;
e se furon dinanzi al cristianesmo,
non adorar debitamente a Dio;
e di questi cotai io sono medesmo.
Per tai difetti, e non per maggior rio
semo perduti, e sol di tanto offensi,
che sanza speme vivemo in desio.”
Inferno, canto IV versi 33-42
martedì 26 febbraio 2008
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