Di tante fiamme tutta risplendea
l’ottava bolgia, sì com’io m’accorsi,
tosto ch’io fui là ‘ve il fondo parea.
E qual colui che si vengiò con gli orsi
vide il carro D’elia al dipartire,
quando i cavalli al cielo erti levarsi,
che nol potea sì con gli occhi seguire,
che vedesse altro che la fiamma sola,
sì come nuvoletta, in su salire;
tal si movea ciascuna per la gola
del fosso, che nessuna mostra il furto,
ed ogni fiamma un peccator invola.
Inferno, canto XXVI versi 31-42
martedì 29 luglio 2008
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