lunedì 2 giugno 2008

La storia ancestrale

Richard è un ragazzo normale, che come tutti i ragazzi normali ogni tanto la sera è in ritardo per il rientro a casa. E come tutti i ragazzi normali cerca di affrettarsi e si mette a correre per fare presto. Solo che i ragazzi normali arrivano a casa con qualche minuto di ritardo e si prendono una sgridata dai genitori, o al massimo qualche giorno di punizione, mentre a Richard succede qualcosa di diverso. Mentre corre per la strada, ad un tratto si ritrova con un piede incastrato nel terreno; cerca di liberarsi, ma il buco sembra stringersi attorno alla sua caviglia. All’inizio non si rende subito conto della situazione, perché i suoi pensieri sono rivolti alla punizione che riceverà quando arriverà a casa. Poi però capisce che quella dove è finito non è una normale buca, perché più lui si dimena e più la buca si stringe attorno alla sua caviglia, che comincia a fargli male, e intanto si accorge che non è solo il piede ad essere finito dentro, ma tutta la gamba. Aumenta i suoi sforzi, ma non riesce a liberarsi, e sente il terreno mancargli sotto il piede, che non è più in grado di fare forza. Ad un tratto sotto di lui si apre una sorta di voragine, e ancor prima di poter emettere un grido, si ritrova risucchiato nelle profondità della terra, e perde conoscenza.
Al suo risveglio si trova ai margini di una foresta con davanti uno strano vecchio con la barba bianca lunga fino ai piedi, ed una tunica col cappuccio che lo ricopre dalla testa ai piedi dandogli un’aria di regalità, che lo scruta con occhi attenti e penetranti. Richard chiede spiegazioni sul luogo in cui si trova, perché si rende conto di non essere più nei pressi di casa sua, e il vecchio dice di chiamarsi Golan, Guardiano degli Uomini, e che quello davanti a lui è l’Albero della Vita, che custodisce le sette gemme che racchiudono la Forza Vitale. Gli spiega che una grande battaglia è in corso nella Città Ancestrale, e che le forze del Malvagio stanno vincendo. Il Malvagio è riuscito a impadronirsi di sei delle sette gemme della Forza Vitale, e ha catturato i sei guardiani ai quali erano affidate. Ora resta solo lui, Golan, e Richard è stato mandato per aiutarlo. Suo compito è quello di ritrovare le sei gemme smarrite, e riportarle all’albero della vita. Poi dovrà sconfiggere il Malvagio.
Richard chiede perché proprio lui deve fare ciò, e Golan risponde che lui è il Prescelto indicato da una antica profezia, la quale dice che il Malvagio sarà sconfitto da uno straniero che vede due luci. Richard risponde che lui non vede due luci, e il Guardiano ribatte che il suo occhio grigio vede il lato oscuro della vita, mentre quello verde vede la bontà, e che solo lui può riportare l’equilibrio nel suo mondo. Gli dice che ha solo ventisei giorni di tempo per svolgere la sua missione, come dice la profezia, e che avrà accanto qualcuno che lo guiderà. Detto questo gli dona una tunica, e gli spiega che per sette volte, quando tirerà su il cappuccio, diventerà invisibile. Infine gli dona un amuleto, attraverso il quale il Guardiano sarà sempre con lui. Finito di pronunciare queste parole, il Guardiano scompare.
Richard, confuso e impaurito, si mette la tunica sulle spalle e l’amuleto in tasca, e si incammina verso la foresta, ma dopo pochi passi gli si para davanti una figura tarchiata, con indosso una corazza di maglia, e in tutto e per tutto simile ad un guerriero medioevale, se non fosse stato che aveva la testa di un maiale. Balbettando, Richard domanda se è lui la guida di cui Golan gli ha parlato, e in risposta il nuovo arrivato gli dice di chiamarsi Orkan, e di appartenere alla stirpe degli Animali Comuni, chiedendogli poi perché gli serve una guida. Richard racconta quanto gli è stato detto dal Guardiano, e Orkan si offre di aiutarlo, dicendogli che è scampato alla battaglia finale e che è in cerca di altri sopravvissuti. Detto questo, si incammina per il sentiero con Richard che lo segue passo passo.
Comincia così un lungo viaggio che lo porterà ad esplorare tutto il Mondo Ancestrale, guidato dalle ermetiche frasi del Libro delle profezie, incontrando personaggi fantastici e affrontando nemici sempre più pericolosi fino ad arrivare alla battaglia contro il Malvagio, nel quale dovrà mettere a frutto quanto imparato nel lungo viaggio per averla vinta sulle forze del Male.

Quando colui che è il Prescelto giungerà
E sul sentiero ancestrale si inoltrerà
Per combattere e sconfiggere le forze dell’oscurità
Ecco che i Sette di nuovo saran qua
E il male da questo mondo scomparirà

Splendido racconto che, anche se ripropone il tema classico della lotta tra Bene e Male, impersonati da due entità fisiche agenti nelle vicende del mondo fantastico in cui si svolge la vicenda, non manca di spunti del tutto innovativi e affascinanti. Significativo in tal senso è il motivo delle sette razze di esseri viventi (Uomini, Animali Comuni, Uccelli, Pesci, Rettili, Insetti e Animali Mitologici) guidate ognuna da un Guardiano al quale è affidata una delle sette gemme della Forza Vitale, espressione fisica delle sette virtù che rendono l’uomo completo nel suo essere.
La conquista di ogni gemma scandirà per Richard il raggiungimento delle tappe della sua maturazione che lo porteranno ad essere all’altezza del compito che gli è stato assegnato e che dovrà assolvere nella battaglia finale contro le forze del Male. Molto bella a tal proposito è l’immagine della guida che accompagnerà Richard durante le sue peripezie, e della quale sarà svelata la vera identità solo nel capitolo finale del racconto.
Altro aspetto molto interessante da valutare è l’effetto di dilatazione temporale della vicenda, creato dalla enormità dello spazio fisico che essa occupa. Il viaggio di Richard si compie in soli ventisei giorni, ma tocca per intero ogni parte del Mondo Ancestrale, luogo fantastico in cui avviene, dando così al lettore l’impressione che il tempo perda il suo naturale battito e rallenti, coinvolgendo ancora di più nella lettura.
Infine, risulta emblematica e carica di significato la frase che chiude il racconto, nella quale si riflette la considerazione di come il Male, alla fine, faccia parte del mondo e di come sia impossibile dire con certezza di averlo sconfitto.

4 commenti:

veronica ha detto...

Prfereirei vivere nella metafora della cresita e non nela vita reale. Dov'è che si prende il treno per il mondo delle favole?

Fra ha detto...

Non ci posso credere li avevo collezionati tutti era una storia favolosa...Grazie per il tuffo nel passato
Fra

Adryss ha detto...

Per Veronica: La cerco anche io, quella stazione... Chissà se la troveremo mai... Forse un buon posto dove cercarla sono i libri, e i fumetti, ovviamente... Se ti va, possiamo aspettare il treno insieme.

Adryss ha detto...

Per Fra: anche a me è piaciuta molto, e la rileggo spesso. Il fantasy è uno dei miei strumenti di rasserenamento. Quando sono sommerso dai pensieri, niente è meglio che un bel libro di questo genere. Almeno uno l'anno lo leggo sempre. Se mi sai consigliare qualcosa per quest'estate, accetto volentieri. A presto...