giovedì 18 settembre 2008

Il fascino del male - Man-bat

Non c’è niente di semplice in questo personaggio, a cominciare dalla sua storia editoriale. Man-bat nasce nel 1970, quando, dopo un periodo di storie in cui Batman era visto come un eroe positivo e quasi solare in alcuni tratti, si decise di riportare le avventure del personaggio al suo originale stile gotico. Le atmosfere tornarono a tingersi di scuro, la notte tornò ad essere il momento prediletto della vita e dell’azione di Bruce Wayne, che di nuovo tornava a vestire il suo costume come una seconda pelle, tenendolo indosso perfino in casa, se così si può chiamare la caverna in cui trascorreva la sua vita. In questo contesto, nasce Man-bat. In effetti, l’idea non era poi così originale, tanto che stupisce che nessuno ci avesse pensato prima. La galleria di avversari di Batman era sempre stata ricca di personaggi pittoreschi, e Man-bat non avrebbe certo sfigurato tra di essi.

Kirk Langstrom è uno scienziato, esperto di zoologia, e con una particolare passione per i chirotteri, ossia i pipistrelli. Langstrom è affascinato dalla figura di Batman, ai limiti dell’ossessione, tanto che dedica ogni suo sforzo nel sintetizzare un siero, estratto dai pipistrelli, che gli consenta di acquisire le loro capacità. Nella sua idea, lui potrebbe essere la spalla ideale per il grande eroe protettore di Gotham city. Ma le cose non vanno esattamente come pensava. Il siero funziona anche troppo bene, visto che, oltre all’udito ipersviluppato e al sistema sonar tipico dei pipistrelli, lo scienziato acquisisce anche il loro aspetto, trasformandosi in un ibrido tra uomo e pipistrello: un Man-bat, appunto.

Queste sono le origini del personaggio, e anche se in un secondo momento vennero riviste in qualche punto (Langstrom voleva creare il siero per curare la sua sordità), la sostanza rimane la stessa. Ma come ho detto all’inizio, niente in questo personaggio è semplice. Già, perché un banale criminale sarebbe stato trasformato completamente dal siero in una creatura malvagia, con la quale Batman si sarebbe scontrato avendo sempre la meglio. Invece Man-bat cerca di tener fede a quanto si era ripromesso, aiutando il cavaliere oscuro nella sua lotta alla criminalità. Ma non c’è solo questo. Langstrom ha una relazione con Francine Lee, una donna più giovane di lui che mal sopporta le sue ossessioni da scienziato, ma che a sorpresa si rivela davvero innamorata quando, scoperti gli effetti del suo esperimento, decide ugualmente di stargli accanto e di sposarlo. Tra l’altro, Batman riesce a trovare un antidoto alla trasformazione, e dopo uno scontro feroce con la sua parte animale, riesce a riportare Langstrom alla sua forma umana, aprendogli una strada ad una vita felice con la sua donna.Per un certo ciclo di storie, tutto sembra andare bene, tanto che Langstrom e signora si trasferiscono a New York, dove lui ricopre a tempo pieno il ruolo di supereroe, entrando a tutti gli effetti a far parte della bat-famiglia. Tuttavia, anche qui emergono aspetti contrastanti della sua personalità. Il desiderio di ricompensa e la frustrazione per non riuscire a provvedere ai bisogni di sua moglie e del futuro figlio lo amareggiano fortemente, ma allo stesso tempo non riesce a smettere di incarnare Man-bat, e non tanto per un desiderio di portare giustizia nelle strade, quanto per una morbosa forma di dipendenza dal suo lato bestiale. In più si aggiunge il costante desiderio di eguagliare il suo mito, portandolo a fare dei paragoni sempre poco edificanti. Tutto questo insieme di conflitti viene risolto, seppure in maniera tragica, in una storia recente, scritta da Bruce Johns, in cui Langstrom, in preda alla sua furia bestiale, massacra la sua famiglia, ma allo stesso tempo viene usato come capro espiatorio di altri delitti da Hush, che alla fine uccide definitivamente il lato umano di Langstrom, lasciando Man-bat finalmente libero.

Molto interessante in questa storia è però il confronto con Batman. Nei momenti di peggiore conflitto interiore, lo scienziato non riesce a sopportare di avere ucciso la propria famiglia, e tenta il suicidio, ma la sua parte animale si oppone e lo salva. Perciò Langstrom fa di tutto perché sia lo stesso Batman a ucciderlo, ponendo fine alle sue sofferenze. Ma Batman, sebbene sia completamente umano, non può non ritrovare dentro di sé gli stessi conflitti, le stesse ossessioni e le stesse tendenze autodistruttive. Però, a differenza di Langstrom, che non riesce ad opporvisi, lui le affronta, e riscopre il desiderio di vivere la vita che gli è toccata. Non è tutto il personaggio di Man-bat in sé ad essere importante, quindi, quanto il fatto che ci fornisce un’ulteriore occasione per guardare dentro l’animo del cavaliere oscuro e portare alla luce le ombre interiori con le quali ha ricoperto la sua vita.

2 commenti:

veronica ha detto...

Amo Batman. Il suo tormento, la sua oscurità, la sua paura, la sua insicurezza...un eroe antieroe. Geniale. Bello anche questo personaggio.

Adryss ha detto...

Spero di avere contribuito a generare questa passione... Le storie del Cavaliere oscuro non mancheranno mai da queste parti... alla prossima!