E io a lui: “Chi son li due tapini
che fumman come man bagnate il verno,
giacendo stretti a’ tuoi destri confini?”
“Qui li trovai, e poi volta non dierno,”
rispuose, “quando piovvi in questo greppo,
e non credo che dieno in sempiterno.
L’una è la falsa che accusò Giuseppo;
l’altro è il falso Sinon greco da Troia:
per febbre aguta gittan tanto leppo.”
Inferno, canto XXX versi 91-99
sabato 13 settembre 2008
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