“Rafel mai amech zabi et almi,”
cominciò a gridar la fiera bocca,
cui non si convenian più dolci salmi.
E ‘l duca mio ver lui: “Anima sciocca,
tienti col corno, e con quel ti disfoga,
quand’ira o altra passion ti tocca!
Cercati al collo, e troverai la soga
che il tien legato, o anima confusa,
e vedi lui che il gran petto ti doga.”
Poi disse a me: “Egli stesso s’accusa;
questi è Nembrotto, per lo cui mal coto
pure un linguaggio nel mondo non s’usa.
Lasciamlo stare, e non parliamo a voto;
chè così è a lui ciascun linguaggio,
come il suo ad altrui, ch’a nullo è noto.”
Inferno, canto XXXI versi 67-81
lunedì 22 settembre 2008
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