mercoledì 2 aprile 2008

In memoria 15 - Le Erinni

Però che l’occhio mi avea tutto tratto
ver l’altra torre, alla cima rovente,
dove in un punto furon dritte ratto
tre furie infernal di sangue tinte,
che membra femminine avevano e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avean per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.
E quei, che ben conobbe le meschine
della regina dell’eterno pianto,
“Guarda,” mi disse, “le feroci Erine.
Questa è Megera dal sinistro canto;
quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifone è nel mezzo;” e tacque a tanto.
Con l’unghie si fendean ciascuna il petto;
batteansi a palme; e gridavan sì alto,
ch’io mi strinsi al poeta per sospetto.

Inferno, canto IX versi 35-51

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