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Il protagonista della storia è Fallen, che rappresenta la morte. Anzi, rappresenta una morte. Siamo abituati a raffigurarla come uno scheletro incappucciato con la falce, per mietere letteralmente le sue vittime, ed è rigorosamente donna. Invece Fallen è diverso. È un uomo schivo, va in giro su una bicicletta, con degli occhialetti scuri che non toglie neanche di notte, e una borsa a tracolla, dentro la quale porta uno strano pugnale con cui colpisce le sue vittime. Perché Fallen uccide per pietà, anche se per lui è solo un dovere. Esegue il suo compito con precisione, e poi sparisce, diretto verso un’altra vittima. Eppure, se solo riuscissimo a ricordarci delle sue visite, non potremmo fare altro che ringraziarlo per quello che fa. Perché Fallen è uno strano tipo di morte. Fallen è la morte dell’amore. Quando qualcuno ci lascia, quando scopriamo che la persona con cui stiamo non è quella che sembra, quando qualcuno ci tradisce, ecco che lui arriva sulla sua bicicletta sgangherata, non ci guarda neanche, e con un colpo secco ci trafigge al cuore. Così uccide un amore, e ci dà la possibilità di dimenticare, per tornare ad amare di nuovo. Solo chi ha amato molto riesce a vederlo, a volte perfino a parlarci. Ma lui è un tipo di poche parole, non vuole ringraziamenti, fa quello che fa perché è il suo lavoro. Però mi chiedo come faremmo se non ci fosse lui. Come faremmo ad andare avanti, a voltare pagina. Non credo che sarebbe possibile. Forse è solo un sogno, un’illusione, ma quel pugnale ricurvo lascia dentro di noi una ferita che ci permette di tornare a vivere. Quelli di noi che l’hanno incontrato non possono non essergli grati. Quelli che lo aspettano, stiano tranquilli: Fallen arriva sempre. A volte bastano pochi giorni, altre volte ci vuole più tempo, ma non c’è da preoccuparsi. Fallen non dimentica nessuno. Quanto a me, spero che questa volta arrivi prima dell’ultima. Allora ci vollero parecchi mesi. Magari stavolta sarò più fortunato, e dovrò aspettare di meno.
4 commenti:
E' lui il personaggio di cui mi parlavi?
Non riesco a ricordare a cosa ti riferisci... Abbiamo parlato di tante cose, noi due...
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
Le nuvole, De Andrè.
"...Per lasciarci soltanto una voglia di pioggia".
E' un'immagine malinconica, un po' triste, ma molto bella e confortevole. Grazie per avermela ricordata...
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