venerdì 16 maggio 2008

Il coperchio del mare

Avevo sempre sentito parlare di questa scrittrice, e parecchie volte ne avevo visto i libri esposti sugli scaffali delle librerie, ma non so bene perché non ne avevo mai comprato uno. Forse perché in genere la mia attenzione viene catturata maggiormente da libri più sostanziosi, intendo come numero di pagine. Forse perché una volta che ne ho aperto uno, ho visto che era una raccolta di quattro racconti e non mi piacciono molto questo tipo di libri. Però d’altro canto l’oriente ha sempre esercitato un certo fascino su di me, quindi mi piaceva l’idea di leggere qualcosa di un’autrice giapponese. Così, durante le ultime vacanze di natale, sono andato a fare rifornimento in libreria, e uno dei cinque libri che ho comprato era “Il coperchio del mare”. È rimasto fermo sullo scaffale per qualche settimana, perché avevo un altro libro già cominciato, e ben più voluminoso, che volevo finire (non leggo mai due libri insieme). Inoltre era periodo di esami, e lo è tutt’ora, quindi lo spazio per le letture è ridotto, e in questo spazio deve trovare posto anche la montagna di fumetti che compro ogni settimana. Pochi giorni fa è arrivato il suo turno. L’ho letto in poco più di quarantotto ore, da un venerdì pomeriggio durante il viaggio in treno per tornare in paese, a domenica sera, volendo cominciare la settimana con qualcosa di nuovo. Ad essere sincero, non avevo grandi aspettative, quindi non sono rimasto deluso, ma questa non è neanche una di quelle volte in cui dico che mi sono dovuto ricredere.

“Il coperchio del mare” è la storia di un’amicizia, che nasce per caso, tra Mari e Hajime. Quest’ultima viene ospitata per le vacanze estive a casa della prima, e tra le due si instaura a poco a poco un rapporto prima di collaborazione, poi d’amicizia. Mari è in un periodo particolare della sua vita, vuole riscoprire l’attaccamento al suo paese e alla sua terra, quindi all’inizio è un po’ scocciata dal dover fare da balia alla loro ospite. Hajime si porta dietro un bagaglio emotivo particolarmente gravoso, scatenato dalla morte della nonna, alla quale voleva molto bene, in un incendio in cui anche lei è rimasta coinvolta e ha riportato delle brutte cicatrici. Da questo e da una tendenza all’anoressia nervosa, deriva una ragazza estremamente insicura e desiderosa di contatti umani. Il legame tra le due si fa via via più saldo, fino a diventare quasi sorelle, confidandosi segreti sulle rispettive vite sentimentali e sulle loro emozioni. Tutto si conclude senza niente di eclatante, senza nessun evento drastico, ma rimane una solida amicizia tra le due, capace di far superare ad Hajime i traumi della vita passata.

Ad essere sincero, l’unica cosa che ho travato davvero emozionante nella storia è il contatto con la natura. La rievocazione di paesaggi del passato ormai completamente stravolti, la ricerca di una commistione con la dimensione mistica della natura, sono motivi che si dipanano in parallelo alle vicende delle due protagoniste. In particolare, è molto bello il contatto, quasi tangibile, col mare e con tutte le forme di vita che in questo abitano.

In definitiva, se si vuole impegnare qualche giorno a leggere, “Il coperchio del mare” può essere una buona scelta, soprattutto perché non comporta alcuno sforzo mentale, cosa che a volte può essere piacevole, altre volte decisamente pesante.

3 commenti:

. ha detto...

Wow, ho trovato qualcun'altro oltre a me che conosce Banana Yoshimoto! Ho letto qualcosina, devo dire che mi è piaciuta. Il bello è proprio che i suoi libri sono brevi e, come hai detto, non richiedono alcuno sforzo mentale. La trama del libro che hai letto mi ricorda "Tsugumi", della stessa autrice. Mi era rimasto impresso anche "Lucertola", che ho letto mesi fa, e credo che quest'estate leggerò "Il corpo sa tutto", dato che me ne hanno parlato bene.

veronica ha detto...

Mi avete fatto venire voglia: oggi sono capitata nel reparto libri di un negozio e mentre cercavo invano Il dolore perfetto ho trovato un suo libro (Kitchen) e l'ho comprato!!

Adryss ha detto...

Per Alice - Tempo fa ero stato tentato di recuperare un bel po' di libri di questa autrice, perchè mi 'sembrava' piuttosto famosa e io non avevo mai letto niente. però, dopo questo libro, non so se lo farò. Dovendo conciliare il poco tempo e le poche risorse finanziarie, preferisco comprare libri di cui mi rimanga qualcosa di più. Però, se me ne consigli qualcuno in particolare, potrei farci un pensierino, in futuro.

Per veronica - Meglio così, poi mi dirai cosa ne pensi. Tra l'altro, sono molto contento che un mio post abbia spinto all'acquisto di un libro. Lo scopo dichiarato del blog, oltre a quello di condividere le mie emozioni, è anche di far appassionare alla lettura.