È la prima e credo unica volta che parlo di una storia di Dylan Dog. È uno dei fumetti che leggo fin dai suoi esordi, e nel passato ci sono state storie davvero molto belle, ma negli ultimi anni (parecchi anni) mi ha deluso sempre più. le storie originali sono praticamente svanite, sostituite da scialbe citazioni di film, romanzi, persino di altri fumetti, più o meno distorte ma sempre poco originali. Continuo a prenderlo per quel malsano spirito di collezionismo che mi impedisce di abbandonare una serie a fumetti che ho iniziato parecchi anni fa (lo stesso accade con gli X-Men, ma questa è un’altra storia). Solo ogni tanto salta fuori una storia che mi colpisce veramente. “L’eterna illusione” è una di queste. È la numero 193 della serie, il che significa che non è poi tanto recente, essendo già passati oltre cinque anni dalla sua pubblicazione. Eppure, è l’unica che rileggo spesso. La ragione è semplice: si parla di un argomento a cui sono molto sensibile. L’eterna illusione del titolo è quella di un amore felice e duraturo, uno di quelli che ti cambia la vita, uno di quelli che anche il più cinico, il più materialista, il più insensibile degli esseri umani non può fare a meno di sognare almeno una volta nella vita.
Il protagonista della storia è Fallen, che rappresenta la morte. Anzi, rappresenta una morte. Siamo abituati a raffigurarla come uno scheletro incappucciato con la falce, per mietere letteralmente le sue vittime, ed è rigorosamente donna. Invece Fallen è diverso. È un uomo schivo, va in giro su una bicicletta, con degli occhialetti scuri che non toglie neanche di notte, e una borsa a tracolla, dentro la quale porta uno strano pugnale con cui colpisce le sue vittime. Perché Fallen uccide per pietà, anche se per lui è solo un dovere. Esegue il suo compito con precisione, e poi sparisce, diretto verso un’altra vittima. Eppure, se solo riuscissimo a ricordarci delle sue visite, non potremmo fare altro che ringraziarlo per quello che fa. Perché Fallen è uno strano tipo di morte. Fallen è la morte dell’amore. Quando qualcuno ci lascia, quando scopriamo che la persona con cui stiamo non è quella che sembra, quando qualcuno ci tradisce, ecco che lui arriva sulla sua bicicletta sgangherata, non ci guarda neanche, e con un colpo secco ci trafigge al cuore. Così uccide un amore, e ci dà la possibilità di dimenticare, per tornare ad amare di nuovo. Solo chi ha amato molto riesce a vederlo, a volte perfino a parlarci. Ma lui è un tipo di poche parole, non vuole ringraziamenti, fa quello che fa perché è il suo lavoro. Però mi chiedo come faremmo se non ci fosse lui. Come faremmo ad andare avanti, a voltare pagina. Non credo che sarebbe possibile. Forse è solo un sogno, un’illusione, ma quel pugnale ricurvo lascia dentro di noi una ferita che ci permette di tornare a vivere. Quelli di noi che l’hanno incontrato non possono non essergli grati. Quelli che lo aspettano, stiano tranquilli: Fallen arriva sempre. A volte bastano pochi giorni, altre volte ci vuole più tempo, ma non c’è da preoccuparsi. Fallen non dimentica nessuno. Quanto a me, spero che questa volta arrivi prima dell’ultima. Allora ci vollero parecchi mesi. Magari stavolta sarò più fortunato, e dovrò aspettare di meno.
4 commenti:
E' lui il personaggio di cui mi parlavi?
Non riesco a ricordare a cosa ti riferisci... Abbiamo parlato di tante cose, noi due...
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
Le nuvole, De Andrè.
"...Per lasciarci soltanto una voglia di pioggia".
E' un'immagine malinconica, un po' triste, ma molto bella e confortevole. Grazie per avermela ricordata...
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